Sempre più spesso giornali e notiziari, dedicano servizi incuriositi al fenomeno della Street Art, complice la vendita milionaria di un’opera, o un intervento particolarmente felice dell’artista inglese Banksy universalmente noto.
Tuttavia la maggior parte di questi articoli si limita al racconto di un’impresa senza arrivare al cuore della questione: cos’è la street art? Innanzitutto è bene precisare alcune cose: i graffiti, quelle scritte affascinanti e generalmente incomprensibili e le firme sui muri seppure abbiano una radice comune, seppure utilizzino tecniche comuni, non si considerano street art; chi decora dietro compenso le saracinesche dei negozi non fa street art.
Gli interventi di riqualificazione urbana a carico di amministrazioni locali non si considerano street art, ma sono concepiti come una sorta di arte urbana: ad esempio a Forlì, in via Andrelini, potete ammirare il lavoro di Gomez, l’artista scelto dal Comune di Forlì per decorare, con la sua “street art”, un prospetto di dieci metri di un edificio pubblico a due passi dai musei del San Domenico. In cima ad una piattaforma aerea, Gomez, di origini venezuelane, ha sfoderato bombolette spray e colori a olio e acrilici per tracciare un grande profilo di donna.
Nel centro storico di Forli ancora non ci sono opere cosi particolari che potrebbero non piacere a tutti, per realizzarle forse bisognerebbe prima chiedere il parere dei locali o negozi presenti presso la splendida Piazza Saffi in pieno centro, costellata da palazzi storici, come ad esempio a Saffi 25, oppure al Bar Paccagnella., o ancora al Caffè Ceccarelli. Tuttavia tali locali forse pensando che in realtà la street art a Forlì è stata pensata come una più ampia riflessione su un’arte che già in altre parte d’Italia è stata un grande strumento di rilancio artistico, forse potrebbero anche vederla di buon occhio, anzi come un mezzo che può attirare un maggiore numero di turisti e quindi di clienti.